Da voce bianca solista alla Cappella Sistina nella Schola Puerorum Cantorum, ai più prestigiosi teatri d’opera del mondo.
Nato ad Arezzo e cresciuto a Roma, Vittorio Grigòlo è tra i più importanti tenori del firmamento operistico contemporaneo con una carriera segnata da incontri artistici indelebili: a soli 13 anni, ancora voce bianca, si esibisce come pastorello in Tosca al Teatro dell’Opera di Roma accanto a Luciano Pavarotti, con Raina Kabaiwanska sotto la direzione del Maestro Daniel Oren; a 17 anni debutta come tenore e a 18 anni si esibisce già al Kammeroper di Vienna come Don Narciso ne’ Il Turco in Italia. A 23 anni è il tenore più giovane ad inaugurare il Teatro alla Scala nel concerto verdiano di apertura della stagione sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti. Nel 2010 debutta all’oltreoceano come Rodolfo ne’ La bohème e subito diviene una star della Metropolitan Opera di New York.
Il New York Times descrive la sua voce come “uno strumento attraente, ardente e flessibile” che il tenore sa gestire “con passione”.
La sua carriera è in continua ascesa e lo porta sui palcoscenici più prestigiosi di tutto il mondo: Teatro alla Scala, Royal Opera House di Londra, Staatsoper di Vienna, Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Metropolitan di New York, Opéra National de Paris, Arena di Verona, Chorégies d’Orange, Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, Opernhaus di Zurigo, Staatsoper e Deutsche Oper di Berlino. Importanti anche le tournée a cui prende parte, l’ultima in Giappone con il Teatro dell’Opera di Roma e gli innumerevoli recitals e concerti tra cui quello sotto la Tour Eiffel davanti a oltre 800.000 persone.
Si esibisce sotto la direzione dei più grandi direttori d’orchestra da Lorin Maazel a Zubin Mehta, Myung-Whun Chung, Gustavo Dudamel, Riccardo Chailly, Antonio Pappano e prende parte a produzioni straordinarie con grandi registi, in particolare Franco Zeffirelli che lo ha voluto come Rodolfo nella sua produzione de La bohème trasmessa in diretta dal Metropolitan.
Fermamente convinto della necessità di divulgare l’opera anche ai giovani, con il suo innato estro è Alfredo ne’ La traviata alla stazione centrale di Zurigo (2008) e Nemorino ne’ L’Elisir d’amore all’aeroporto di Malpensa di Milano (2015). Nel 2010 interpreta il Duca di Mantova nel film-opera TV “Rigoletto a Mantova”, trasmesso in diretta e prodotto dalla Rai, su un’idea di Andrea Andermann, diretto da Marco Bellocchio, con Plácido Domingo e Ruggero Raimondi. Nel 2023 si esibisce in diretta Rai nel XXVI Concerto di Natale nell’Aula del Senato alla presenza del Capo dello Stato.
Tra gli eventi speciali a cui partecipa c’è l’apertura degli Special Olympic Games 2011 ad Atene e l’anno successivo The Bad Boy Of Opera realizzato da Bruce Weber per Vanity Fair Italia. Nel 2017 partecipa anche al cortometraggio The Good Italian part III con Giancarlo Giannini.
Nel 2017 sul palcoscenico dell’Arena di Verona interpreta la romanza Luciano scritta da Nicola Piovani nella serata commemorativa per Luciano Pavarotti, sua ispirazione e suo mentore.
Dotato di grande duttilità vocale, innumerevoli sono le sue incursioni e i suoi legami con la musica pop e i suoi grandi interpreti. Nel 2015 condivide il palco dell’Arena di Verona con Brian May e l’anno successivo con Sting alla Carnegie Hall per The biennial Revlon Concert for the Rainforest Fund, organizzato da Sting e Trudie Styler. Recentemente omaggia Frank Sinatra in occasione del suo centenario interpretando le sue melodie più celebri al Ravello Festival 2023. Emozionante la sua interpretazione di Caruso di Lucio Dalla, con il quale ha condiviso una grande amicizia.
Numerosi i riconoscimenti tra cui The European Border Breakers award per il suo primo album da solista In the Hands of love (Polydor), The Best Tenor 2011 di Opera Magazine per la sua interpretazione di Des Grieux al Royal Opera House di London in Manon con Anna Netrebko e il prestigioso ECHO Klassik Newcomer of the Year 2011. Nel 2015 il Comune di Sorrento gli conferisce il Premio Caruso per il suo contributo alla diffusione della cultura italiana in tutto il mondo e lo stesso anno riceve il Tiberini d’Oro alla carriera. L’anno successivo riceve Distinguished Artistic Leadership Award dell’Atlantic Council per il suo contributo al rafforzamento delle relazioni transatlantiche e il Premio Puccini 2016, come riconoscimento per la sua interpretazione espressiva e appassionata di Rodolfo; nel 2017 riceve il Premio NIAF Special Achievement dalla National Italian American Foundation e nel 2018 Opera News Award per il suo eccezionale contributo al mondo dell’opera.
La carriera di Vittorio Grigòlo è una storia di talento, passione e dedizione.