“Per gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale”, le iniziative di maggio alla Biblioteca Città di Arezzo
per celebrare i 450 anni dalla morte di Giorgio Vasari
La mostra “Per gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale”, a cura della dottoressa Elisa Boffa, e i tre incontri “Dialoghi su Giorgio Vasari”: questi sono gli appuntamenti di maggio nell’ambito del progetto “Arezzo. La città di Vasari” che fino a febbraio 2025, attraverso 10 esposizioni tra opere monumentali, nuovi allestimenti tematici e un grande evento internazionale, connetterà musei, biblioteche e archivi aretini per celebrare il pittore, architetto e storico dell’arte a 450 anni dalla sua morte e divenuto emblema del genio poliedrico tardo rinascimentale. L’iniziativa rientra nel progetto di Comune di Arezzo, Fondazione CR Firenze e Provincia di Arezzo con Fondazione Guido D’Arezzo in collaborazione con Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura, Gallerie degli Uffizi, con la curatela del comitato scientifico presieduto da Carlo Sisi nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno Vasariano. Con il patrocinio di Ministero della Cultura, partner dell’iniziativa Archivio di Stato di Arezzo, Diocesi di Arezzo, Cortona e San Sepolcro, Biblioteca Città di Arezzo, Fraternita dei Laici di Arezzo, Fondazione Arezzo Intour. Progetto grafico a cura di Wml design.
Inaugurata il 3 maggio, “Per gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale” porta alla luce i tesori bibliografici del catalogo della Biblioteca Città di Arezzo tra cui testi antichi, stampe e manoscritti. Durante il periodo di apertura è inoltre possibile assistere a un ciclo di conferenze e letture con scrittori, accademici e specialisti per approfondire la figura del Vasari. La mostra bibliografica dei testi antichi e dei manoscritti della Biblioteca di Arezzo, a cura della dott.ssa Elisa Boffa, viene proposta in concomitanza con la mostra a cura di Cristina Acidini e Carlo Sisi presso la Galleria d’Arte Contemporanea e Moderna di Arezzo e intende esporre manoscritti, stampe e libri antichi e moderni che fanno parte dell’ingente patrimonio documentale di questa istituzione. L’esposizione è divisa in cinque sezioni: “Le origini di Giorgio: famiglia e formazione”, in cui viene dato risalto alla provenienza di Vasari e alla sua famiglia attraverso il ritratto del bisnonno Lazzaro e lo stemma a colori della famiglia Vasari, oltre a tre ritratti dell’artista realizzati con incisione calcografica; “Vasari architetto e pittore”, in cui si vuole mettere in luce alcuni aspetti importanti delle sue opere anche con l’esposizione di un manoscritto unico che riporta il contratto con sottoscrizione autografa dell’artista per la realizzazione dell’affresco raffigurante Ester e Assuero del 1548 e i due manoscritti Palliani e Sinigardi che riportano la testimonianza dell’apposizione della prima pietra per la costruzione delle celebri Logge; “Le Vite un best-seller dell’epoca moderna” che illustrerà le diverse edizioni della celebre opera monumentale che segna l’inizio della storia dell’arte moderna, partendo dall’edizione più bella e completa del 1568 stampata a Firenze presso i Giunti che seguì la princeps del 1550 di Torrentino; “Altri scritti dell’artista” in cui sono incluse tutte le altre opere del Vasari come “I Ragionamenti” pubblicati postumi nel 1588 dal nipote Giorgio il Giovane; “Ad imperitura memoria” che è dedicata a tutti gli scritti e i contributi fatti al Vasari successivamente alla sua morte fino al XX secolo, dal Landucci a Del Vita a Cesare Guasti.
Il primo appuntamento di “Dialoghi su Giorgio Vasari” dà il via alla serie di tre incontri nella sala conferenze della Biblioteca Città di Arezzo durante i quali studiosi, scrittori e intellettuali si confrontano sulla figura del celebre artista focalizzandosi sulla sua vita e la sua scrittura. Il primo appuntamento “Vite sognate del Vasari” con Daniela Galoppi a colloquio con Enzo Fileno Carabba autore del libro “Vite sognate del Vasari” (Bompiani) ha al centro il libro di Enzo Fileno Carabba che, ispirato dalla ricchezza delle Vite vasariane, ma al tempo stesso affascinato da tutto ciò che esse tacciono, dalle lacune, dalle zone d’ombra, coglie in ciascuna l’occasione da cui far germogliare episodi fantastici eppure plausibili, che rivelano lo spirito profondo dei grandi artisti rinascimentali, le più imprevedibili, umane e sorprendenti ragioni che li hanno mossi. Ogni racconto indaga così uno stato d’animo o uno stato di grazia, che Carabba riporta alla luce con la dedizione di un “archeologo narrativo”. Il secondo, “Leonardo, leonardeschi e Vasari – I disegni a pietra rossa in mostra al Castello Sforzesco di Milano” con Alessandra Baroni a colloquio con il direttore dell’Istituto Olandese Universitario di Storia dell’Arte di Firenze Michel W. Kwakkelstein e Luca Fiorentino, co-curatore con Kwakkelstein della mostra «…per gitar diverse linee». Disegni a pietra rossa da Leonardo alle Accademie al Castello Sforzesco, Milano, catalogo Edifir 2024, si concentra sulla “Vita di Leonardo”, iniziatore della «maniera moderna», in cui Giorgio Vasari descrive con grande cura e devozione il talento innovativo di Leonardo da Vinci nelle arti grafiche e nel disegno, «padre di tutte le arti»; in particolare, per la morbidezza dello ‘sfumato’ realizzato anche attraverso l’uso sapiente della ‘sanguigna’ ovvero la pietra rossa. Il terzo e ultimo appuntamento “Vasari: il collezionista delle vite dei grandi artisti” con Francesca Chieli a colloquio con Ingrid Rowland, autrice del libro “Vasari: il collezionista delle vite dei grandi artisti” (Mondadori) ha come protagonista proprio il libro di Rowland che, insieme a Noah Charney, ripercorre il processo che portò alla redazione delle “Vite”, un’occasione per conoscere a fondo un libro avvincente e minuzioso, in cui verità e allegoria sono spesso mescolate. È l’opportunità per scoprire l’intellettuale rivoluzionario spesso nascosto dietro la più celebre figura del primo storico dell’arte, custode dell’eredità degli artisti del passato. Vasari, infatti, fu un erudito biografo ma anche un artista errante, apprezzato e ricercato. Viaggiò in lungo e in largo per soddisfare le richieste di mecenati e signori, e lasciò la sua impronta tra Napoli, Venezia, Pisa, Camaldoli e Bologna. Tutte le presentazioni sono intervallate, inoltre, dalle letture di alcuni passi de “Le Vite” a cura di Alessandra Bedino.