Le donne di Shakespeare è un spettacolo che parte da Shakespeare ma, allo stesso tempo, prova ad andare oltre, non per superarlo (sarebbe impossibile!) ma per tentare di immaginarne un’evoluzione nel contemporaneo
Brevi monologhi danno voce alla coscienza di quattro personaggi femminili shakespeariani (Giulietta, Ofelia, Lady Macbeth e Desdemona), accompagnati, nel loro flusso di coscienza, da una Fool onnisciente e dalle note di un violino.
Le storie originali fanno da sfondo all’emersione di temi sempre più attuali, come l’emancipazione femminile, la violenza di genere, l’autodeterminazione, la lotta contro il sistema patriarcale, la parità tra i sessi, la ridefinizione dei ruoli all’interno della famiglia e della società.
Le quattro protagoniste provano a immaginare per loro stesse un futuro diverso, che non le costringa alla tragicità del loro destino: Giulietta riflette sull’insensatezza di doversi uccidere per amore e favoleggia un appuntamento al buio con un uomo conosciuto online; Ofelia prova a tenere testa alla disperazione e intraprende un percorso di rinascita; Lady Macbeth vuole essere potente, anche più di suo marito; Desdemona combatte contro i pregiudizi che si frappongono tra lei e la sua libertà.
Quattro donne diverse, unite dalla volontà di liberarsi dal riflesso altrui e vedere finalmente riconosciuto il proprio valore intrinseco.
Il tutto è raccontato attraverso l’utilizzo di una cifra ironica, a tratti dissacrante, a tratti nostalgica. La Fool non ha peli sulla lingua e accompagna gli spettatori in
un viaggio d’esplorazione sulla femminilità che strizza l’occhio ai cliché, ma contemporaneamente prova ad abbatterli.
Fortezza