Teatro Petrarca
26 Mar 2024
20:30
Uno dei massimi pianisti al mondo, Grigory Sokolov, presenta al Teatro Petrarca un programma adatto a metterne in luce le qualità che lo rendono uno dei più significativi interpreti del nostro tempo.
Uno dei massimi pianisti al mondo, Grigory Sokolov, presenta al Teatro Petrarca un programma adatto a metterne in luce le qualità che lo rendono uno dei più significativi interpreti del nostro tempo, a partire dal suo miracoloso controllo del suono: questo emergerà in modo particolare nelle pagine bachiane in apertura di programma. I quattro Duetti BWV 802-805, assimilabili nella scrittura alle Invenzioni a due voci (nel caso del primo e del terzo Duetto) o a piccole fughe a due parti (il secondo e il quarto Duetto), in ragione della loro purezza e astrazione formale sono stati considerati dagli studiosi anche in chiave simbolica, come riferimenti ai quattro elementi o ai quattro evangelisti. La Partita in Do minore BWV 826, seconda di un gruppo di sei, appartiene all’ultimo periodo della produzione di Johann Sebastian Bach e fu scritta a Lipsia dopo il 1723. Il termine “Partita” è da intendersi come una Suite di danze, nella quale, alla canonica successione di Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga, si premette un pezzo introduttivo, che nel caso della Partita in Do minore è una possente architettura in tempo “Grave. Adagio” e inizia nello stile di un’Ouverture alla francese, con ritmi puntati, accordi magniloquenti alternati a silenzi, giochi di domanda e risposta fra le varie voci; senza soluzione di continuità segue un Andante, illuminato da una limpida cantabilità violinistica e di sapore italiano; la terza sezione è una spigliata fuga a due voci in tempo ternario. Nello svolgimento successivo delle danze canoniche della Suite, dopo la splendida Sarabanda, al posto della Giga sono collocati un Rondeaux alla francese e un Capriccio in stile italiano.
Cuore del programma di questo concerto sono due serie di Mazurche di Fryderyk Chopin, composte rispettivamente nel 1836 (le quattro dell’op. 30) e nel 1842 (le tre dell’op. 50): in questa forma di danza squisitamente polacca si racchiude il sentimento nostalgico e appassionato del compositore per l’amatissima patria lontana.
Il programma prevede, infine, le Scene della foresta op. 82, una collana di 9 pezzi scritti da Robert Schumann nel 1849 ispirandosi all’idea romantica del bosco, con il suo fascino fiabesco, le sue ombre e inquietudini, anche paurose. Capolavoro poetico di quest’opera è L’uccello profeta, con le sue risonanze e iridescenze misteriose, che prefigurano quelle degli Oiseaux tristes a cui Maurice Ravel intitolerà uno dei suoi Miroirs di oltre 50 anni dopo.
PROGRAMA
J. S. Bach
Vier Duette, BWV 802-805
Duetto No.1 en mi minore, BWV 802
Duetto No.2 in fa maggiore, BWV 803
Duetto No.3 in sol maggiore, BWV 804
Duetto No.4 in la minore, BWV 805
Partita II in do minore, BWV 826
Sinfonia
Allemande
Courante
Sarabande
Rondeaux
Capriccio
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F. Chopin
4 Mazurche op. 30
Op. 30 no. 1 in Do minore
Op. 30 no. 2 in Si minore
Op. 30 no. 3 in Re bemolle maggiore
Op. 30 no. 4 in Do diesis minore
3 Mazurcas op. 50
Op. 50 no. 1 in Sol maggiore
Op. 50 no. 2 in La bemolle maggiore
Op. 50 no. 3 in Do diesis minore
R. Schumann
“Scene della foresta” (“Waldszenen”), Op. 82
Nove pezzi per pianoforte
Eintritt (Entrata)
Jager auf der Lauer (Cacciatore in agguato)
Einsame Blumen (Fiori solitari)
Verrufene Stelle (Luogo maledetto)
Freudliche Landschaft (Paesaggio gioioso)
Herberge (Osteria)
Vogel als Prophet (Uccello profeta)
Jagdlied (Canzone di caccia)
Abschied (Addio)
Teatro Petrarca